PROCREARTE: LA FECONDAZIONE ASSISTITA IN 30 IMMAGINI
30 immagini per raccontare le fasi del concepimento. Un viaggio in technicolor tra spermatozoi e ovuli, embrioni e cellule
30 immagini per raccontare le fasi del concepimento. Un viaggio in technicolor tra spermatozoi e ovuli, embrioni e cellule. Si intitola ‘Procrearte’ la mostra fotografica realizzata da Nicoletta Maxia, cagliaritana, biologa della procreazione al Policlinico San Marco di Zingonia (Bergamo).
Per raccontarvi la singolare mostra esposta iniziamo proprio dal titolo ProcreArTe: in questa parola sono racchiusi diversi concetti, dei quali l’autrice, Nicoletta Maxia, è profondamente permeata, che vengono rappresentati pienamente nelle opere presenti nella gallery sopra: la procreazione intesa come arte di far nascere un bambino là dove si presenta una effettiva difficoltà, l’arte applicata alla tecnologia in una originalissima visione, e il concetto basilare di procreare TE, inteso come nuova persona che viene al mondo.
Le didascalie riportano un titolo di fantasia: ecco Incontro fatale, ovvero l’ iniezione intra-ovocitale dello spermatozoo dopo selezione morfologica. C’è anche Fame di vita futura con le immagini dell’endometrio. La Vendemmia di grappoli colorati sono sei cellule, Bbbluuuu, le mille bolle blu o L’amore si duplica sono le blastocisti. Gli spermatozoi nell’estro di Nicoletta Maxia sono a forma di semi d’anguria e rievocano la Fuga verso la vittoria. Termini come Icsi/Imsi, hanno un suono più accattivante nel titolo Trafitto da un raggio di vita. Questo e altro ancora nella ‘personale’ di Nicoletta Maxia in un caleidoscopio di colori e variegate forme.
Tutto parte dalla passione, da un lato per la scienza, dall’altro per una visione più leggera, artistica e culturale della stessa. L’autrice (che possiamo definire a ragione artista), infatti, ha trasformato le fredde schede tecniche spesso utilizzate per comunicare con i pazienti, in immagini sublimate nell’aspetto e nel concetto.
Le anonime e fredde schede che mostrano le fasi del concepimento riprese al microscopio escono dal laboratorio per farsi spazio tra le pareti di una ‘galleria’ e diventare vere e proprie opere d’arte contemporanea. “E’ il mio modo di comunicare con le pazienti, le future mamme – spiega Nicoletta Maxia – con un approccio scientifico e rigoroso e allo stesso tempo estetico, gioioso. Le figure esplicative della tecnologia della procreazione, le tecniche biologiche, diventano quasi più familiari se vi si aggiunge un tocco di colore”.
Il potere del colore qui è totale. Aiuta chi si avvicina a queste tecniche con certa comprensibile diffidenza ad alleggerire lo spesso difficile approccio. Aiuta anche chi non si è mai avvicinato ai concetti scientifici a comprenderli con più semplicità, anche grazie alla poetica presente nei titoli/commenti che sottendono il significato tecnico scientifico.
La mostra ha fatto da cornice al convegno svoltosi nell'ormai lontano 2014, al centro congressi del Chia Laguna a Domus De Maria (CA), sul tema ‘Procreazione medicalmente assistita. Dall’infertilità al concepimento’. Una giornata di confronto tra esperti e studiosi a livello mondiale su temi attualissimi come l’impianto embroniale e le nuove frontiere della diagnosi pre impianto e prenatale. Tra i relatori hanno partecipato gli scienziati israeliani Zion Ben Rafael e Igael Madgar, tra i più importanti a livello mondiale.
“Un tema sociale di strettissima attualità – sottolinea Nicoletta Maxia – anche alla luce delle nuove direttive politiche sull'eterologa che punta i riflettori sul dramma dell’ infertitilità riassunta nei numeri: una coppia su 3/4 nel mondo non è fertile”. La giornata si è articolata in tre sessioni di studio: 1 – salvaguardia della fertilità femminile e maschile, 2 – studio della ricettività uterina: chirurgia, finestra di impianto e competenza embrionale, 3 – percorso donna: riflettori sulla medicina alternativa.
Un’operazione originalissima che l’autrice ha voluto profondamente, anche contro chi ha ritenuto questa un’operazione distante dal solito, freddo, approccio alla scienza e che proprio per questo assume una valenza artistica e culturale unica.
di Viviana Maxia
Per raccontarvi la singolare mostra esposta iniziamo proprio dal titolo ProcreArTe: in questa parola sono racchiusi diversi concetti, dei quali l’autrice, Nicoletta Maxia, è profondamente permeata, che vengono rappresentati pienamente nelle opere presenti nella gallery sopra: la procreazione intesa come arte di far nascere un bambino là dove si presenta una effettiva difficoltà, l’arte applicata alla tecnologia in una originalissima visione, e il concetto basilare di procreare TE, inteso come nuova persona che viene al mondo.
Le didascalie riportano un titolo di fantasia: ecco Incontro fatale, ovvero l’ iniezione intra-ovocitale dello spermatozoo dopo selezione morfologica. C’è anche Fame di vita futura con le immagini dell’endometrio. La Vendemmia di grappoli colorati sono sei cellule, Bbbluuuu, le mille bolle blu o L’amore si duplica sono le blastocisti. Gli spermatozoi nell’estro di Nicoletta Maxia sono a forma di semi d’anguria e rievocano la Fuga verso la vittoria. Termini come Icsi/Imsi, hanno un suono più accattivante nel titolo Trafitto da un raggio di vita. Questo e altro ancora nella ‘personale’ di Nicoletta Maxia in un caleidoscopio di colori e variegate forme.
Tutto parte dalla passione, da un lato per la scienza, dall’altro per una visione più leggera, artistica e culturale della stessa. L’autrice (che possiamo definire a ragione artista), infatti, ha trasformato le fredde schede tecniche spesso utilizzate per comunicare con i pazienti, in immagini sublimate nell’aspetto e nel concetto.
Le anonime e fredde schede che mostrano le fasi del concepimento riprese al microscopio escono dal laboratorio per farsi spazio tra le pareti di una ‘galleria’ e diventare vere e proprie opere d’arte contemporanea. “E’ il mio modo di comunicare con le pazienti, le future mamme – spiega Nicoletta Maxia – con un approccio scientifico e rigoroso e allo stesso tempo estetico, gioioso. Le figure esplicative della tecnologia della procreazione, le tecniche biologiche, diventano quasi più familiari se vi si aggiunge un tocco di colore”.
Il potere del colore qui è totale. Aiuta chi si avvicina a queste tecniche con certa comprensibile diffidenza ad alleggerire lo spesso difficile approccio. Aiuta anche chi non si è mai avvicinato ai concetti scientifici a comprenderli con più semplicità, anche grazie alla poetica presente nei titoli/commenti che sottendono il significato tecnico scientifico.
La mostra ha fatto da cornice al convegno svoltosi nell'ormai lontano 2014, al centro congressi del Chia Laguna a Domus De Maria (CA), sul tema ‘Procreazione medicalmente assistita. Dall’infertilità al concepimento’. Una giornata di confronto tra esperti e studiosi a livello mondiale su temi attualissimi come l’impianto embroniale e le nuove frontiere della diagnosi pre impianto e prenatale. Tra i relatori hanno partecipato gli scienziati israeliani Zion Ben Rafael e Igael Madgar, tra i più importanti a livello mondiale.
“Un tema sociale di strettissima attualità – sottolinea Nicoletta Maxia – anche alla luce delle nuove direttive politiche sull'eterologa che punta i riflettori sul dramma dell’ infertitilità riassunta nei numeri: una coppia su 3/4 nel mondo non è fertile”. La giornata si è articolata in tre sessioni di studio: 1 – salvaguardia della fertilità femminile e maschile, 2 – studio della ricettività uterina: chirurgia, finestra di impianto e competenza embrionale, 3 – percorso donna: riflettori sulla medicina alternativa.
Un’operazione originalissima che l’autrice ha voluto profondamente, anche contro chi ha ritenuto questa un’operazione distante dal solito, freddo, approccio alla scienza e che proprio per questo assume una valenza artistica e culturale unica.
di Viviana Maxia
![](http://www.weebly.com/weebly/images/file_icons/pdf.png)
Brochure mostra |